Joe Fnord official

Biografia

Joe Fnord

Joe Fnord è un artista italiano e pioniere della “Tire Art”, un’innovativa forma espressiva che prende vita esclusivamente dalle impronte dei battistrada Pirelli. Autodidatta e writer da oltre ventiquattro anni, ha iniziato il suo percorso artistico a Londra, una città che h a vissuto intensamente e che ha plasmato il suo stile.Londra, con il suo carattere multiforme e l e sue anime contrastanti, è stata il palcoscenico della sua evoluzione artistica. Di notte, la metropoli si trasforma in un crocevia di influenze e contaminazioni, prive di schemi predefiniti, solo per veder sorgere nuovi confini con la luce del giorno. E in questo scenario dinamico e in continua mutazione che Fnord ha affinato il suo gesto artistico, dando vita ad un linguaggio unico e rivoluzionario.

FILOSOFIA

La produzione attuale di Joe Fnord, “La Serie del Battistrada”, si presenta come una potente metafora delle cicatrici della vita: segni indelebili che, come un tatuaggio ripetitivo e ciclico, si imprimono nel tempo. Identici nella forma, ma destinati a sbiadire, consumarsi ed evaporare, questi solchi raccontano il percorso di ognuno di noi. Marchiano i luoghi che abbiamo attraversato, quelli in cui ci troviamo e quelli che calcheremo in futuro, influenzando persino il nostro prossimo divenire. Diverse impronte di pneumatici come diverse cicatrici, tracce che testimoniano simbolicamente il nostro modo di avanzare, deviare, perdere o mantenere il controllo. Fermarsi e lasciare sedimentare il vissuto nella memoria, riviverlo come un ricordo e trasformarlo in esperienza, in quell’appagamento interiore che alcuni chiamano  s a g g e z z a .

 

Testi a cura di Pasquale Ruocco

Le opere della “Serie del Battistrada”, sospese tra futurismo e simbolismo, si rivelano come fotogrammi della vita dell’artista, una narrazione visiva che traccia linee rette, curve, manovre ripetute e improvvisi slanci, alternando cromie e segni proprio come variano gli stati d’animo. In esse, Fnord si immortala, raccontandosi attraverso un linguaggio solo apparentemente ermetico, ma che trova l a sua vera essenza nella metafora. l’eterna domanda “Chi sono? Da dove vengo? Dove sto andando?” si dissolve nella contemplazione dell’opera, trovando una risposta silenziosa, nascosta nell’inconscio di chi, osservandola, entra in empatia  con il suo ritmo e il suo messaggio.